Il prossimo anno ricorrerà il secondo centenario della
nascita del compositore Gaetano Amadeo (Porto Maurizio
1824 - Nizza 1893), allievo di Giovanni Pacini e
Gioacchino Rossini, che fu attivo come organista in
Francia presso la cattedrale di Marsiglia e altrove.
Segnaliamo l’avvenimento con opportuno anticipo, come
abbiamo fatto dodici mesi fa per ricordare l’analoga
ricorrenza relativa alla pubblicazione dell’op. 120
di Beethoven, allo scopo di dare il tempo di prepararsi
a chi, eventua...(+)
Il prossimo anno ricorrerà il secondo centenario della
nascita del compositore Gaetano Amadeo (Porto Maurizio
1824 - Nizza 1893), allievo di Giovanni Pacini e
Gioacchino Rossini, che fu attivo come organista in
Francia presso la cattedrale di Marsiglia e altrove.
Segnaliamo l’avvenimento con opportuno anticipo, come
abbiamo fatto dodici mesi fa per ricordare l’analoga
ricorrenza relativa alla pubblicazione dell’op. 120
di Beethoven, allo scopo di dare il tempo di prepararsi
a chi, eventualmente in qualche posto lontanissimo del
mondo, fosse interessato a fare conoscere - in pubblico
o in privato - la musica di un autore poco noto, ma di
facile esecuzione e di gradevole ascolto, che spesso
lascia l’impressione di essere stata già sentita da
qualche parte.
Sebbene realizzata a fini liturgici, essa attinge
infatti largamente alla produzione laica dell’epoca,
e se in alcuni casi - come vedremo ai numeri 5 e 7
della nostra raccolta - sono presenti dei richiami
embrionali alla tradizione colta di ascendenza
bachiana, nei rimanenti appare influenzata soprattutto
dai "classici" Mozart e Clementi (il quale nelle scuole
musicali italiane del tempo godeva di una
considerazione non inferiore al primo), nonché
dall’opera lirica italiana anteriore a Giuseppe
Verdi. Per dare un nome a una simile componente
edonistica e antiascetica, sottolineata dai nostri
arrangiamenti, abbiamo scelto quello di "Melodie tra il
sacro e il profano", che potrebbe rappresentare il
titolo di insieme di una celebrazione simbolica
condotta in maniera indipendente da associazioni varie,
concorsi e giurie che facciano riferimento al nome del
compositore e soprattutto lontano dai riti tendenziosi,
nonché molto spesso includenti (soprattutto da queste
parti) dell’ufficialità.
A noi e ad altri storici l’Amadeo era noto da decenni
come il musicista che, tra le altre cose, aveva
collaudato il primo gennaio 1848 l’organo della nuova
collegiata di S. Maurizio, realizzato da Luigi e
Giacomo Lingiardi di Pavia, ai quali avrebbe anche
fornito dei suggerimenti tecnici in base
all’esperienza raccolta a partire da quell’anno
sugli organi francesi. Ma a proposito della sua copiosa
produzione (citata dall'enciclopedia Treccani e in
massima misura non ancora reperibile sul web) nessuno
avrebbe saputo dire molto. Comunque, proprio con
riferimento alla performance che il musicista tenne 175
anni fa nella vistosa chiesa che avevamo studiato a
lungo più di quarant’anni fa e ci capita di vedere
tutti i giorni dalle nostre finestre, abbiamo pensato
di far coincidere con il capodanno la pubblicazione del
primo movimento di questa "Sonata ipotetica", a lui
attribuita - pure in questo caso - in maniera
simbolica.[…]
Next year will mark the second birth centenary of the
composer Gaetano Amadeo (Porto Maurizio 1824 - Nice
1893), a pupil of Giovanni Pacini and Gioacchino
Rossini, who was active as an organist in France at the
Marseille cathedral and elsewhere. We report the event
well in advance, as we did twelve months ago to
remember the similar anniversary relating to the
publication of opus 120 by Beethoven, in order to give
time to prepare for those who, possibly in some very
distant place in the world, would be interested in
making known - in public or in private - the music of a
little-known author, but easy to perform and pleasant
listening, which often leaves behind the impression of
having already been heard somewhere.
Although made for liturgical purposes, it draws heavily
on the secular production of the time, and if in some
cases - as we will see in numbers 5 and 7 of our review
- there are embryonic references to the cultured
tradition of Bachian ancestry, in other cases it
appears influenced above all from the "classics" Mozart
and Clementi (who in the Italian musical schools of the
time enjoyed no less consideration than the first) as
well as from the Italian melodrama prior to Giuseppe
Verdi. We have chosen the definition "Melodie tra sacro
e profano" to descrive such a hedonistic and
antiascetic component, underlined by our arrangements.
It could represent the overall title of a symbolic
celebration conducted independently by various
associations, competitions and juries that refer to the
name of composer, and above all far from tendentious
rites as well as much often including (especially
around here) of official customs.
To us and to other historians Amadeo had been known for
decades as the musician who, among other things, had
tested on 1 January 1848, in the new collegiate church
of S. Maurizio, the organ built by Luigi and Giacomo
Lingiardi of Pavia, to whom he would also provide
technical suggestions based on the experience gathered
from that year on French organs. But about his copious
production (cited in Treccani Encyclopaedia and to a
large extent not yet available on the web), no one
would have been able to say much. However, precisely
with reference to performances that the composer gave
175 years ago in the showy church that we had studied
for a long time more than forty years ago, and we see
every day from our windows, we decided to make coincide
with the New Year's Eve the publication of the first
movement of this "hypothetical Sonata", also in this
case attributed to him in a symbolic way.
Five years ago, in proposing a version in B major of
his "Offertoire septième", we noticed how Gaetano
Amadeo had always been and continues to be forgotten in
his country of origin. This happened in 2018, when his
name was beginning to emerge from oblivion at an
editorial level. Two years later, in 2020, a sort of
celebration committee has been formed in Imperia,
which, it is not known whether on the basis of
conflicting sources or in a completely arbitrary way,
anticipated the centenary by four years. We ignore if
new initiatives will now be proposed for this
second-second centenary. But, should this happen, it
would be appropriate that the same ones do not deal
other time with it. Those, by now, have already
celebrated their anniversary.