Mozart Cosi Fan Tutte Opera Kv

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UPC: 884088611842. 9x12 inches. English-German-French-Dutch.

In 1786 Mozart composed his wonderful opera Le Nozze di Figaro (KV 492). The Italian libretto, based on the play Le mariage de Figaro by Beaumarchais, was written by Lorenzo da Ponte—who also made the libretti of Mozart's opera's Don Giovanni and Cosi fan tutte. In the opera Le Nozze di Figaro, Count Almaviva tries to seduce the fiancee of Figaro, his valet. Eventually, through four acts full of complicated intrigue, he is outwitted. In his music, Mozart—at times in a humorous way—reflects the numerous social and erotic intrigues with both empathy and insight. The brilliant overture is just as vivacious and witty as the opera itself. Mozart delightfullyanticipates the passion and playful love that is to come. The skillful transcription for concert band by Tohru Takahashi certainly does justice to this appealing music.

De muziek van Mozarts Cosi fan tutte werd door tijdgenoten meteen bejubeld. Deze luisterrijke opera is vandaag de dag nog steeds geliefd en wordt wereldwijd veel uitgevoerd. Het is heel goed mogelijk dat de vrij korte ouverture vanCosi fan tutte is bedoeld als sfeerbeschrijving van een koffiehuis waarin heftig gedebatteerd wordt. De herhaalde en stijgende melodieen zouden lachen en discussieren kunnen suggereren. Deze suggestie wordt nog versterktdoor de dynamische contrasten in het stuk.

Cosi fan tutte ist eine der spaten Opern Mozarts und sicherlich auch eine seiner besten. Cosi fan tutte bedeutet so viel wie so sind sie alle und bezieht sich auf die Unzuverlassigkeit des weiblichen Geschlechts in Liebesdingen. Dies war ein ziemlich heikles Thema zu Mozarts Zeiten und es ist daher kaum verwunderlich, dass die Oper als unmoralisch galt, dennoch von Beginn an sehr beliebt war. Wil van der Beek setzte die eher kurze, dynamisch kontrastive Ouverture fur Blasorchester um.

SKU: BT.SY-8200-08

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ISBN 9790215315266. 9 x 12 inches.

Il teatro d’opera, all’interno dell’intero patrimonio musicale del repertorio cólto, ma per dir meglio, all’interno del portato culturale che ha investito – tramite la sua nascita – dapprima l’Italia e poi l’Europa tutta, mantiene inalterato nel tempo un riconoscimento di grande valore.
In virtù di questo primato, un’attenzione particolare gli è conferita anche in questa sede, nella quale si è voluto condurre lo studente alla scoperta di tre importanti capolavori.
Diversamente da quanto si sia portati a credere, l’opera non è unicamente repertorio per vecchi e canuti parrucconi, ma è spettacolo in grado di catturare anche un pubblico d’età scolare.
Attraverso le molteplici espressioni con le quali l’opera si manifesta (musica e parola su tutte, ma anche gesto e danza, insieme a gestione dello spazio scenico e della luce, elementi che definiscono tutti la complessa dimensione drammaturgica), il teatro d’opera si pone come spettacolo multimediale ante litteram capace come pochi di riassumere esemplarmente in un solo concetto rappresentazioni di pienezza e complessità culturale assai variegate.
Nel tratteggiare la ricchezza di un viaggio alla scoperta dell’opera, si potrebbe affermare che addentrarsi nelle narrazioni di un Figaro, di un Don Giovanni, di un Rigoletto sia un po’ come se da un solo assaggio si degustassero più sapori, come se si riuscisse a cogliere l’intero panorama solamente sbirciando da un foro. In questa operazione si possono identificare gli estremi di una visione ologrammatica della realtà, quella che ci consente di mettere in evidenza come una parte sia inscritta nel tutto, ma quanto il tutto stesso costituisca una parte. Questo apparente paradosso, che ci sembra possa essere rappresentato anche dal teatro musicale, è alla base di quell’atteggiamento che ci consente di evitare operazioni di riduzionismo e di semplificazione, e di aumentare invece i livelli di relazione e di complessità con le esperienze che ci accadono.

Il quaderno si rivolge ad allievi non digiuni dei primi rudimenti di alfabetizzazione sonora ed esplora – data la specificità della collana – soprattutto la dimensione musicale, anche se non tralascia di guidare all’indagine delle relazioni che la musica ha con gli altri linguaggi che costruiscono lo spettacolo.
Non è un caso, per di più, che ancora una volta e come costante metodologica che accompagna tutti i quaderni, ci si avvalga anche qui del segno, del gesto, della parola come strategie per la conoscenza dei mezzi espressivi e per l’esplorazione dei significati, tutti meccanismi necessari ad innescare un ascolto attivo.
La scelta di opere e autori si è imposta quasi naturalmente: Mozart, Rossini, Verdi sono ovunque riconoscibili come figure emblematiche del genere operistico. Nessuno potrebbe affermare di aver assaggiato la Sacher Torte senza essere stato a Vienna, così come nessuno potrebbe sostenere di aver assaporato l’opera senza aver avuto occasione di avvicinarsi a questi tre autori.
L’intento del quaderno è dunque quello di fornire supporti all’allievo e all’insegnante per favorire scoperte, per far nascere curiosità.
Gli obiettivi del lavoro si perdono però a metà strada nel momento in cui non si ponga a conclusione del percorso la visione dell’opera.
L’auspicio e l’invito è dunque quello di uscire dalle aule e di recarsi, senza esitazioni, a teatro.
Il valore estetico e il potere seduttivo di un capolavoro sono in grado di disvelarsi talvolta senza che si operi nessun tipo di facilitazione (seppur la preparazione del campo, come questo testo vuole dimostrare, non sia certo operazione inutile); ma, quasi certamente, nessun magnetico incanto potrà fuoriuscire se ci si arresterà unicamente alle esperienze di queste pagine.