Matériel : Partition + CD
SKU: BO.B.3373
Comentarios del Espanol:Esta obra fue encargada en 1995 por el XV Festival Internacional de Torroella de Montgri y estrenada en julio de ese mismo ano en el marco de este certamen. Los tres movimientos que presenta estan integrados por un Vivo de caracter incisivo, ritmico y que a lo largo del discurso sonoro combina los diferentes temas que han ido apareciendo en los primeros momentos. El Lento con Variaciones, basado en el tema popular catalan de El Noi de la Mare, intenta aprovechar los diferentes recursos que este procedimiento ofrece. El tercer movimiento, Allegro amb Rauxa, que tambien contiene elementos de musica popular, esta estructurado en forma de rondo-sonata. --Domenec Gonzalez de la Rubia.
SKU: BT.DHP-1064032-015
MARS (135X180) inches. English-German-French-Dut ch.
A rip roaring grandioso concert march, full of wonderful melodic lines and striking rhythmic features. An extremely appealing composition for both performers and listeners alike. In Decorum volgt na een verrassende, virtuoze inleiding een speels leggiero thema. Hier wordt in een dynamische contrastwerking de houtgroep afgewisseld door tutti-spel. Aansluitend komt een melodische lijn aan bod met triolenen gepunteerde figuren als opvallendste ritmische kenmerken. Het triodeel etaleert een nieuw thema waarin het zestiendenotenbeeld de overhand krijgt. Met een markante grandioso slotreprise wordt deze concertmars afgesloten. Decorumis een bijzonder aanstekelijke compositie voor zowel muzikanten als publiek.In Decorum folgt auf eine überraschende, virtuose Einleitung ein verspieltes, leichtes Thema. Hier wechseln sich die Holzbläser mit Tutti-Passagen ab, wodurch ein dynamisch kontrastiver Effekt entsteht. Danach tritt eine Melodielinie, mit Triolen und punktierten Motiven als auffälligste rhythmische Merkmale, in den Vordergrund. Das Trio präsentiert ein neues Thema, in dem die Sechzehntelnoten die Oberhand haben. Eine ausgesprochen erhabene Reprise beendet diesen Konzertmarsch. Decorum ist eine äußerst attraktive Komposition für Musiker und Zuhörer.Après une introduction ornementée, suit un thème enjoué et léger. Les bois alternent avec des passages en tutti dans un effet de nuances contrastées. Une ligne mélodique dont les triolets et des motifs marqués constituent l’aspect rythmique le plus surprenant est ensuite mise en relief. Le trio développe un nouveau thème et mène vers un finale grandiose. Decorum est une oeuvre très attrayante tant pour les musiciens que pour l’auditoire. Dopo un’introduzione di abbellimento, segue un tema giocoso e leggero. I legni alternano con passaggi in tutti in un effetto di sfumature contrastate. In seguito viene evidenziata una linea melodica nella quale le terzine e motivi incisivi costituiscono l’aspetto ritmico più sorprendente. Il trio sviluppa un nuovo tema e accompagna verso il grandioso finale. Decorum è un brano che esecutori e pubblico troveranno molto accattivante.
SKU: BT.DHP-1064032-215
9x12 inches. English-German-French-Dut ch.
A rip roaring grandioso concert march, full of wonderful melodic lines and striking rhythmic features. An extremely appealing composition for both performers and listeners alike. In Decorum folgt auf eine überraschende, virtuose Einleitung ein verspieltes, leichtes Thema. Hier wechseln sich die Holzbläser mit Tutti-Passagen ab,wodurch ein dynamisch kontrastiver Effekt entsteht. Danach tritt eine Melodielinie, mit Triolen und punktierten Motiven als auffälligste rhythmische Merkmale, in den Vordergrund. Das Trio präsentiert ein neues Thema, in dem die Sechzehntelnoten die Oberhand haben. Eine ausgesprochen erhabene Reprise beendet diesen Konzertmarsch. Decorum ist eine äußerst attraktive Komposition für Musiker und Zuhörer.Après une introduction ornementée, suit un thème enjoué et léger. Les bois alternent avec des passages en tutti dans un effet de nuances contrastées. Une ligne mélodique dont les triolets et des motifs marqués constituent l’aspect rythmique le plus surprenant est ensuite mise en relief. Le trio développe un nouveau thème et mène vers un finale grandiose. Decorum est une oeuvre très attrayante tant pour les musiciens que pour l’auditoire. Dopo un’introduzione di abbellimento, segue un tema giocoso e leggero. I legni alternano con passaggi in tutti in un effetto di sfumature contrastate. In seguito viene evidenziata una linea melodica nella quale le terzine e motivi incisivi costituiscono l’aspetto ritmico più sorprendente. Il trio sviluppa un nuovo tema e accompagna verso il grandioso finale. Decorum è un brano che esecutori e pubblico troveranno molto accattivante.
SKU: UT.LB-7
ISBN 9788881094561. 6.5 x 9.5 inches.
Proiezione in origine dei valori e dei miti di una tragica militanza ideologica, la nozione di Umanesimo civile l’idea di una epocale convergenza tra la mutazione culturale promossa dagli umanisti e i valori sociali e politici espressi dalle repubbliche cittadine del primo Rinascimento si carica volentieri di una responsabilità di paradigma metastorico che la critica ha persuasivamente contestato. D’altra parte la nozione non sembra sostenere nemmeno la più ristretta accezione di un’esperienza culturale unitaria, di «una maniera propria dell’Umanesimo fiorentino, diversa da quella degli altri gruppi umanistici», troppo profonde risultando le differenze, su aspetti ideologici fondamentali, tra i letterati fiorentini così evocati. Tuttavia il concetto di Umanesimo civile rimane storiograficamente rilevante, confermando l’insistenza di Hans Baron sulla peculiarità dell’esperienza fiorentina, se si limita a riassumere la convergenza tra la rivoluzione culturale e l’elaborazione politica di una specifica vicenda cittadina, protagonista il ceto che in risposta alla rivolta dei Ciompi diede vita alla repubblica oligarchica, a sua volta infine esautorato dall’egemonia medicea. Un primo risultato di questa constatazione è una più incisiva inclusione del movimento artistico nella dimensione dell’Umanesimo civile, non in un ruolo collaterale e subalterno rispetto ai letterati, ma in quello di protagonista, di inoltrato avamposto di una nuova forma mentis, di una aurorale nuova coscienza filosofica e scientifica: un risultato che mette in discussione anche tradizionali convinzioni sulla radicale inettitudine dell’Umanesimo alla scienza. Secondo, cospicuo esito di una più puntuale definizione sociologica, la nozione proposta da Baron e dalla sua scuola non esaurisce con la caduta della repubblica oligarchica la sua pertinenza alle convinzioni e ai comportamenti del patriziato, il quale in effetti continuò largamente e a lungo a coltivare l’immagine di sé creata dall’Umanesimo civile, sebbene ormai non come orgogliosa affermazione del proprio potere, ma come difesa della propria identità sociale e di residue prerogative politiche. In realtà, assai più che non risulti ad una omogeneizzante «storiografia della decadenza», un inconciliabile conflitto di culture percorre il Rinascimento fiorentino in tutta la sua durata, investendo gli orientamenti filosofici, le concezioni artistiche e letterarie, intrecciandosi con le convulsioni politiche della città e con la tragedia della restaurazione confessionale. È appunto in tale intreccio che si possono cogliere, sino a fine Cinquecento, le ultime risonanze dell’Umanesimo civile.È sembrato importante richiamare l’attenzione da questo punto di vista su personaggi, circostanze ed episodi storiograficamente noti per altri versi: sul magistero intellettuale di Piero Vettori, nella politica culturale del principato mediceo rimasto un corpo estraneo, una testimonianza di valori della tradizione fiorentina mortificati dall’assolutismo e dall’omologazione confessionale; su un aristotelismo umanistico e laico chiamato a fronteggiare il neoplatonismo di regime e a fecondare in termini ideologicamente non neutrali i dibattiti sulla Poetica e sulla teoria musicale; sull’Accademia degli Alterati, luogo di culto di memorie repubblicane e, in qualche momento, sospettabile punto di incontro del dissenso politico. È sembrato infine che la nozione di Umanesimo civile potesse plausibilmente e fecondamente raccordare l’invenzione del melodramma L’Euridice di Peri, Rinuccini e Corsi per le nozze di Enrico IV e Maria de’ Medici alle tradizioni culturali, agli interessi sociali, ai sentimenti e progetti politici coltivati dai suoi promotori, Florentini cives non rassegnati alla subalternità e all’alluvione antiumanistica.