"Sacco e Vanzetti" è una ballata popolare anonima,
meno nota di quella cantata da Joan Baez, incentrata
sull'esecuzione, nel 1927 a Boston, di due immigrati
anarchici italiani, condannati a morte ingiustamente
per rapina e omicidio. In realtà, i due poveretti
furono condannati, benché fosse chiara la loro
innocenza, solo per motivi etnici o ideologici.
PAROLES Il ventitrè agosto a Boston in America
Sacco e Vanzetti sopra la sedia elettrica
e con un colpo di elettricità
all'altro mondo li vollero mandar.
Circa le undici e mezzo, giudici e la gran Corte
entran poi tutti quanti nella cella della morte:
«Sacco e Vanzetti, state a sentir,
dite se avete qualcosa da raccontar».
Sacco e Vanzetti, tranquilli e sereni:
«Noi siamo innocenti aprite le galere».
E lor risposero : «Non c'è pietà
voi alla morte dovete andar».
Entra poi nella cella il bravo confessore,
domanda a tutti e due la santa religione.
Sacco e Vanzetti con grande espressione:
«Noi moriremo senza religion».
E tutto il mondo intero reclama la loro innocenza,
ma il presidente Fuller non ebbe più clemenza:
«Siano essi di qualunque nazion,
noi li uccidiamo con gran ragion».
«Addio moglie e figlio a te sorella cara.
E noi per tutti e due c'è pronta già la bara.
Addio amici, in cuor la fè,
viva l'Italia e abbasso il re!
Addio amici, in cuor la fè,
viva l'Italia e abbasso il re!»